Storia del Cristianesimo: San Bernardino da Siena

La maggior parte dei predicatori del suo tempo leggeva un discorso preparato o recitava un’orazione retorica durante la liturgia. Bernardino, invece, osò predicare direttamente in pubblico e lo fece per più di trent’anni, con stile semplice ma elegante e accattivante, rivolgendosi al popolo ed alle autorità, girando tutta l’Italia.

Nato a Massa Marittima da nobili genitori della famiglia Albizzeschi, Bernardino a sei anni rimase orfano e furono le zie a prendersi cura di lui, indirizzandolo agli studi di diritto e letteratura, a Siena, presso i maestro Martino di Ferro, notaio di Casole, Onofrio di Loro e Giovanni da Spoleto. Frequentò la Compagnia della Madonna, annessa al grande ospedale di Santa Maria della Scala, e, in occasione della diffusione della peste, impegnò tutto se stesso e i suoi averi nello sforzo di soccorrere i contagiati dell’ospedale. Si ammalò gravemente e con lui altri giovani che l’avevano seguito. Fu il solo a guarire e, colpito da questa sorte, si decise a divenire francescano.

Nel 1402 entrò in convento. Visse in totale povertà e umiltà, operando e studiando per conoscere ed agire in soccorso dei poveri. Fu ordinato sacerdote, studiò teologia. Nel 1403 era alla guida del Convento del Colombaio a Seggiano, poi, apprezzato per la sua conoscenza, fu nominato Vicario di Toscana.

Iniziò allora la sua opera di predicatore della pace, viaggiando di città in città per sedare conflitti tra fazioni diverse e prevenire guerre tra guelfi e ghibellini. Portava con sé uno stendardo su cui erano raffigurate le lettere JHS e questo monogramma era da lui esibito come invincibile segno di pace e fraternità. Predicava con stile vivace e commovente la necessità di penitenza e la scelta di povertà, denunciando il gioco d’azzardo, il lusso, l’usura, le stregonerie, la superstizione e le faziosità.

Predicò instancabilmente in Toscana, Lombardia, Romagna e ad Ancona. Rifiutò anche la carica di vescovo a Ferrara e ad Urbino pur di continuare la sua opera di evangelizzazione. Censurò apertamente i comportamenti dei Visconti, duchi di Milano, rimproverò coraggiosamente le alte sfere del suo tempo, politiche e finanziarie, in ogni città. Fece innalzare nelle piazze roghi in cui la gente lanciava simboli della vanità e vizi, specchi, profumi, parrucche, carte da gioco e dadi. Ovunque andasse veniva seguito ed ascoltato, inducendo molti a cambiare le proprie condotte divita. Le sue prediche furono trascritte, raccolte e pubblicate; ci restano pure le sintesi in latino. Insieme a Savanoravola è considerato il più grande oratore del Quattrocento. Usava un linguaggio immediato citando spesso aspetti della vita di tutti i giorni. Alternava nei suoi discorsi citazioni della Bibbia, esempi morali di fresca spontaneità, favolette e aneddoti.

I suoi sermoni furono accusati d’eresia sotto i papi Martino V ed Eugenio IV e al Concilio di Basilea, tuttavia erano denunce prive di fondamento e Bernardino finì assolto in tre processi.

Nel 1433 Bernardino accompagnò l’imperatore Sigismondo dal Lussemburgo a Roma per la sua incoronazione. Sigismondo lo voleva al suo fianco, come consigliere, ma il frate si ritirò subito dopo a Capriola per dedicarsi ancora alla predicazione. La abbandonò due anni dopo, in seguito alla sua elezione a Vicaro generale degli Osservatori in Italia, ma già nel 1442 diede le dimissioni e, sfidando i suoi acciacchi, si portò nel Regno di Napoli per evangelizzare. Troppo debole per camminare, fu costretto a viaggiare su un asino. Colto dalla febbre e costretto a fermarsi a L’Aquila, mentre predicava, nel giorno dell’Assunta, apparve sulla sua testa una stella luminosa ad indicare che la Vergine aveva apprezzato le sue parole. Sfinito, morì il 20 maggio 1444.

I cittadini rifiutarono di permettere che il corpo di Bernardino fosse condotto a Siena e, dopo un funerale di uno splendore senza precedenti, il suo corpo fu sepolto nella Chiesa dei Conventuali de L’Aquila. I miracoli si moltiplicano e già sei anni dopo fu canonizzato da papa Nicola V.

Autore: Angelo D’Ambra

historiaregni

Historia Regni è un portale telematico dedicato alla storia, anzitutto quella italiana. Nasce su iniziativa di Angelo D’Ambra, è senza scopo di lucro e si avvale di collaborazioni gratuite. Le foto presenti sono state, in parte, prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo al nostro indirizzo email info@historiaregni.it e si provvederà alla rimozione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *