Protasio Crivelli nel Rinascimento napoletano
La pittura rinascimentale ebbe nel Regno di Napoli uno dei più apprezzati protagonisti nel milanese Protasio Crivelli.
Formatosi nella bottega di Marco da Oggiono, raggiunse Napoli ottenendo importanti commissioni da chiese e nobiltà, documentate tra il 1498 ed il 1506.
In questo breve periodo realizzò la splendida “Madonna di Loreto col Bambino ed Angeli”, oggi esposta al Museo Nazionale di Capodimonte, ma proveniente dalla Cappella di San Carlo Borromeo della Chiesa di San Pietro ad Aram (in copertina). Il pittore si sofferma sugli ornamenti del baldacchino, incornicia nei suoi colori caldi la veduta paesaggistica. In assoluto è la prima opera nota di questo artista a Napoli ed è esplicativa della sua formazione pittorica lombarda, forte di commistioni con influenze centroitaliche. Richiama infatti uno stile bramantesco-urbinate ma nel paesaggio ricorda le opere di Bergognone.
Sue son pure la “Madonna tra San Giacomo e San Cristoforo” nella Chiesa di San Cristoforo a Napoli, le opere della Cappella Miroballo nella Chiesa di San Francesco di Castellammare di Stabia e la “Pietà tra i Santi Andrea ed Emidio” nel Duomo di Amalfi. Esempi tutti in cui si apprezzano la nitida definizione delle forme, i colori brillanti, chiari, smaltati, ed una ricercata accentuazione di rotondità carica di espressività severa.
Interessante è anche la “Madonna col Bambino in Trono tra i Santi Severino Abate e Sossio Levita e Martire” nella Chiesa Matrice di San Giovanni Battista a Striano, in provincia di Napoli. Commissionata dal barone Luigi di Casalnuovo, questa tela ribadisce gli schemi pittorici di Protasio Crivelli e si conferma per la chiara vivacità cromatica, ma è di nostro interesse perchè ci consegna una veduta speciale del paesaggio locale alle soglie del Cinquecento. In un contesto paesaggistico totalmente agreste, spoglio di costruzioni quale era all’epoca la Valle del Sarno, sulla sinistra si riconosce l’ombra conica del Vesuvio che affiora dal biancore di basse nubi, mentre sulla destra si leva il Monte Saro con l’incastellamento di Sarno. Si contano poi sette piante arboree che simboleggiano l’antico culto strianese per la Madonna delle Fontanelle. Degno di nota è anche il particolare scudo dell’Università di Striano, posto ai piedi del trono.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Bibliografia: A. De Rinaldis, Opere di Protasio Crivelli