Papa Silvestro e Costantino

Le storie del battesimo di Costantino da parte di Papa Silvestro e della guarigione dalla lebbra che il santo pontefice operò sull’Imperatore sono così raccontate in una cronaca quattrocentesca (M. Melga, Storia di San Silvestro).

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Costantino salvato dalla lebbra…

Avenne che la sera, stando santo Silvestro fuori della caverna nel monte all’aria co li suoi, e elli sì guardò da la lunga, e vide venire cavalieri verso di lui. Credendo santo Silvestro che questi cavalieri venissero per lui e per li suo’cherici per dare loro morte, santo Silvestro sì confortò così e suoi cherici, e disse lagrimando: Figliuoli miei, eco che viene el tempo che a noi è grazioso, e e s’aprossima el dì della nostra sal utte. Vedette che Jesu Cristo va spiritualmente per lo mondo dicendo e predicando queste parole: chi mi vuole seguitare, pigli la croce, e venga dopo me. Quando santo Silvestro ebe dette queste parole, e li cavalieri giunsero, e dierono l’ambasciata da parte dello ‘mperatore a santo Silvestro; e poi andarono ad albergo a un castello che presso era al monte Sirato. L’altra mattina papa Silvestro sì disse la messa, e comunicò tutto lo suo chericato del corpo e del sangue di Cristo: poi fe lo segnio della santa croce, e missesi in via colli cavalieri di Gostantino, e con lui andarono XXX preti e cinque diacani e altri cherici minutti. E tutti andavan con intenzione di morire con santo Silvestro anzi che vivere doppo la morte sua, però che la sua santa vita era a tuti coloro che ‘l conoscevano sì graziosa, che ‘l suo dipartire era a loro morte assai più amara che morire con lui insieme in santa carità.

Costantino battezzato…

E poi santo Silvestro tornò al suo albergo, e raunò tutti li cristiani, e comandò loro che dovessono digiunare due di’, acciò che Domenedio dovesse mondare l’anima e ‘l corpo di Gostantino imperadore. Poi santo Silvestro con tutto Io suo chericato tornò al palagio di Gostantino, el quale palagio era in quelo luogo ov’ è oggi di’ la chiesa di santo Jovanni Laterano; e fece porre in quelo palagio quelo vasello, el quale si dovea empiere d’i sangue delli fanciulli, lo quale vasello si era d’una pietra che si chiama barragone.  Poi sì fe santo Silvestro empire quello vasello d’aqua, e quella aqua benedisse, e poi fe spogliare Gostantino, e domandollo se con tutto lo suo quore esso credeva nel Padre e nel Figliuolo e ne lo Spirito Santo, e lo ‘mperadore lo confessò, e disse ad alta voce che quelo credeva e avevalo per fermo,e clie egli rinunziava al diavolo e alle ponpe sue. Alora santo Salvestro battezzando Gostantino tre volte nel vasello nel nome del Padre e del Figliuolo e de lo Spirito Santo, e dopo la terza volta sì li pose la santa cresma nelle spale, faccendoli lo segnio de la santa croce, e disserLo nostro Signore Jesu Cristo.el quale nel fiume Giordano mondò della lebra Naman prencipe del reame di Siria; el quale alluminò colui che naque cieco; el quale nel santo battesimo rendette lo lume a santo Paulo apostolo, e di perseguitatore lo fe predicatore e nostro dottore, sì mondi Gostantino, prencipe e signore di tutte le cose corporali del mondo e suo servo, da ogni peccato. E priegoti, signor mio Iddio, che come tu ai mondata l’anima sua, per la vertù del santo battesimo,da ogni sozzura di peccato, così tu mondi,per la tua santa e misericordia,el corpo suo da ogni infermità di lebbra, acciò che ostantino, el quale è stato perseguitatore della tua chiesa, sia perfetto difenditore. Questo t’adomando per amore del tuo figliuolo Jesu Cristo glorioso el quale con teco vive e regna ne l’unitade de Io Spiritu Santo per infinito secula seculorum. Allora tutti li chierici e tutti li cristiani ch’erano lì presenti, sì risposeno, Amen. Et ecco subitamente venire uno splendore a modo di baleno sopra Costantino, e stette per ispazio di mezz’ora. Et in quello splendore visibilmente gli apparve Jesu Cristo, secondo che ello co la bocca sua confessò. E subitamente l’aqua santa, nella quale ‘egli era, incominciò a frigere come fa l’olio nella padella quando bolle al fuoco. E subitamente tutta quella lebra se gli spiccò da dosso, et appiccosse al vassello, et anco apparino li signi nel vassello, e la sua carne rimase così netta e pura commo quella d’un garzone ben sano. Et in quel di’ che Costantino fu battizato e libero da ogni infermità, comme ditto è di sopra, in quel di’ medesimo diede questa legge, che ciascuna persona tenesse Jesu Cristo per vero Dio vivo, e lui adorasse, e facesse sacrifizio.

 

 

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