Ospedale degl’Incurabili

L’Ospedale degli Incurabili ci è descritto da Giuseppe Sigismondo in “Descrizione della città di Napoli e suoi borghi”, opera edita a Napoli nel 1788.

***

Riconosce questo luogo la sua fondazione da una signora chiamata Maria Longa, moglie di Giovanni Longo regio consigliere e poi regente del Collaterale. Costei nel 1519, essendole venuta una infermità per cui erasi resa inabile al moto, volle visitare la Santa Casa di Loreto, ove si fece condurre abbenché attratta di mani e piedi; ed ivi, avendo miracolosamente ricevuta la pristina sanità, fe’ voto alla Beata Vergine di servire agl’infermi in tutto il tempo che l’avvanzava di vita.
Tornata sana in Napoli, si pose effettivamente a servire gli ammalati in un ospedale di San Nicola presso al Molo, che a’ tempi del viceré don Pietro di Toledo fu diroccato per farvi le mura ed ampliare la strada del Castel Nuovo, e riedificato vicino la Regia Dogana, come diremo. Indi, volendo Maria fondare essa stessa un ospedale, presa norma dai medici migliori della città per iscegliere un luogo più sano, comprò alcune case in questo sito, e nel 1521 diè principio alla fabrica; ne perfezionò una parte, sicché cominciarono a riceversi gl’infermi; ma avendo ella già
speso quanto avea, né trovando altro modo per far paghi i suoi desiderj, si pose a chiedere l’elemosina a coloro che nel novello ospedale venivano a visitare gl’infermi. Un giorno la chiese ad un forestiere a caso ivi capitato, il quale, chiesto da scrivere, le fece una polisa di banco di diecimila scudi; la buona Maria si credé burlata e quasi volle lacerarla; ma vi fu chi l’avvertì che avesse mandato al banco che avuto avrebbe il danaro, come fu. Il gentiluomo chiamavasi Lorenzo Battaglini bergamasco. Con questo rinforzo, e con altre divote sovvenzioni de’ napoletani, si perfezionò l’opera; e Maria, avendo alla medesima addetto un governo di laici, essendo avvanzata in età, ritirossi nel monistero detto delle Cappuccinelle, ove morì, come diviseremo da qui a poco.
Perché si possa meglio conoscere dai signori forestieri la gran carità e spesa di questo luogo, nell’accennare le opere ch’esercita mi servirò, così pel numero degli ammalati che degli altri individui, di un calcolo e bilancio fatto per ordine sovrano nel 1782.
L’ospedale per gli uomini inferni, circa 430 ammalati il dì (più o meno però a seconda delle stagioni e de’ morbi costituzionali), portò di spesa in detto anno 1782 ducati 24891 e grana 97. La pazzeria, nella quale raccolgonsi i matti tutti della città e del Regno, a riserba di coloro che han modo e possono curarsi nelle di loro case, al numero 113 il dì, ducati 4670.95. Essi sono tutti vestiti di bianco dalla santa casa, perché sieno distinti e conosciuti. I ragazzi tignosi sono curati con particolare attenzione, al numero di 152 il dì, ducati 4365.70. L’ospedale delle donne inferme, in numero di 466 il dì, importò ducati 22841.43. La pazzeria delle donne, numero 94 il dì, ducati 2738.72. Ragazze tignose, numero 93 il dì, ducati 2364.48. I convalescenti nell’ospedale della Torre del Greco (luogo proprio di questa santa casa, con una bella chiesa detta Santa Maria della Misericordia, mantenuto a bella posta per i convalescenti, come per gl’idropici, etici e tisici, fondato da Ferrante Bucca gentiluomo napoletano, e dotato ancora di varj legati in sua morte) al numero di 46 il dì, ducati 2702.32. Vi sono poi alcune monache dette le Pentite Conventuali, che quivi ritiransi dai lupanari per detestare i di loro errori, al numero di 193 il dì, ducati 8030.03. Queste han2 cura di governare le donne inferme e le matte, potendo dal di loro conservatorio passare nell’ospedale delle medesime. Per alcune altre monache claustrali, che passano a vivere con maggiore strettezza in una riforma e perciò dette le Riformate, al numero di 72 il dì, ducati 3053.50. Questi due monisteri attaccano coll’ospedale degl’Incurabili dall’altra porta del medesimo che sta dalla parte di mezzogiorno presso alla chiesa, della quale ragioneremo di qui a poco. Dippiù questo pio luogo dà per sovvenimento al monistero claustrale di Santa Maria di Gerusalemme, detto le Trentatré ovvero le Cappuccinelle, così in danaro come in diversi generi di robbe, annui ducati 800. Per l’ospedale dei soldati di Sua Maestà, sebbene abbia la Santa Casa grana 12 al giorno per ognuno di essi, pure soffre spesa maggiore; e questi si computano a 150 il dì. Per medici, poi, cerusici ed altri della famiglia addetta agli ospedali sudetti, annui ducati 6450. Per gli officiali della scrittura, cioè segretaria, razionalia, archivio, dispensa, scrivania dei poveri ed altri, annui ducati 1665.92. Per diversi officiali e servienti di ordini inferiori, annui ducati 1350.50. Per avvocati e procuratori, annui ducati 570. Per medici ed ufficiali giubilati, e sussidj che si danno ai parenti dei defunti ufficiali, annui ducati 1207. A diversi ecclesiastici, confessori e chierici, per servizio della chiesa e de’ monasterj sudetti, annui ducati 1374.72. Per diritto di esazione, circa annui ducati 1200. In tutto nel3 1782 formossi un conto di esito da circa ducati 107256; per contrario l’introito non fu che in ducati 93296. E qui è da notarsi la gran pietà dei napoletani, dapoicché contribuiscono a togliere il grande sbilancio, diverse congregazioni di laici e luoghi pii, in annui ducati 8000, e ’l dippiù colla particolare provvidenza che Iddio Signore si degna compartire a questa grande opera, coi legati che tutto giorno vi pervengono dalla carità dei fedeli, e dalle quottidiane elemosine che senza alcuna questua si veggono piovere a beneficio degl’infermi; essendo questo uno di quei luoghi i quali, per ispecial grazia del nostro sovrano, sono stati esenti dalla proibizione di nuovi acquisti.
Il luogo però, tra per la gran quantità degli ammalati e per una profonda voragine che chiamavasi la Piscina, nella quale buttavansi i cadaveri, rimaneva per sé stesso infetto; onde a dimezzare queste due sorgenti inesauste di lezzo e putridume, si pensò dal governo nel 1762 di fondare un luogo per seppellirvi i cadaveri fuori della città, e fu scelto quello che dicesi Trivice nel borgo di Sant’Antonio Abbate, un miglio in circa lontano, e se ne fece il disegno dall’architetto cavalier don Ferdinando Fuga. Fu terminato nel 1763 e vi si spesero ducati 48500. Il nostro re Ferdinando IV contribuì all’opera, per sua real munificenza con ducati 4500; tutti i banchi publici della città donarono ducati 9300; dagli eletti della città e deputazioni di alcuni arrendamenti si riceverono ducati 1750; come lo stesso si fece da diversi altri luoghi pii, la maggior parte confinanti colla santacasa, in altri ducati 750, e la Santa Casa vi spese i rimanenti ducati 32250. Il luogo è diviso in tante fosse, ossiano sepolture, per quanti giorni ha l’anno, coverte tutte di altrettante pietre quadrate ben commesse in un piano; e se ne apre una per giorno allorché vi si debbono sepellire i cadaveri.
Resta questo luogo, detto il Campo Santo, tutto scoverto, e circondato in quadro da un muraglione.
Vi è una pulita cappella e le stanze addette al rettore della medesima, che ivi abita, come più distintamente dirassi nel tomo terzo di questa opera ragionando dei borghi. Luogo che sembrò ordinato dalla Divina Provvidenza, perché nel 1764, cioè immediatamente dopo il 1763 in cui si aprì, nel mese di dicembre, per una fiera epidemia sopragiunta in Napoli, vi si sepellirono indistintamente tutti i cadaveri della città. Or questa Santa Casa porta di peso pel rettore, pel carrettone a trasportare i cadaveri di notte, pei beccamorti uomini e donne e per ogni altro che occorre in detta opera, annui ducati 480, non ricevendo altro dal solo Monte della Misericordia, che solo 40 ducati all’anno.
Si può entrare pertanto nel grande e spazioso ospedale, diviso in più braccia che chiamansi corsee, per osservarsi il buon ordine, la proprietà e pulitezza dei letti, e come i poveri infermi siano con carità assistiti; giacché vi sono delle congregazioni di laici che continuamente, un giorno per turno, si portano ivi a prestare i di loro servigj agli ammalati; come fanno anche diverse dame e signore napoletane all’ospedale delle donne. Sulla porta di questo luogo si legge la seguente iscrizione del Mazzocchi:
Vetus hoc morborum insanabilium / amentiæ & collapsæ mulierum pudicitiæ /
perfugium / quum exinde quo frequentius eo arctius / quam pro confluente / multitudine / evasisset / demum laxatis quaqua versum spatiis / erectius/
salubrius & magnificentius restitutum / & anno Repar. Sal. CIϽIϽCCXXXXVI. / Publicæ utilitati dedicatum fuit.
Il governo di questa gran casa ed ospedale viene oggi composto da un delegato protettore, ch’è sempre un togato capo di qualche tribunale, o caporuota del Sacro Regio Consiglio, e da sei governatori. Il primo, uno dei più distinti cavalieri titolati di piazza napoletana, e ’l secondo, altro cavaliere secondogenito, parimenti di piazza; il terzo, un regio consigliere del Sacro Regio Consiglio; il quarto, un avvocato napoletano dei primi; il quinto, un negoziante napoletano; ed il sesto, finalmente, un altro negoziante forestiero.
Si può poscia osservare una bellissima e scelta farmacopea rimpetto la gran porta dell’ospedale; indi la segreteria, la razionalia e l’archivio; prima delle quali stanze vi si vede un magnifico salone arricchito di scelti quadri. La cucina, poi, la dispensa e tutte le altre officine sono dirette con somma pulitezza.
Siegue la chiesa, governata da un correttore con larga giurisdizione, venti cappellani e 12 chierici che formano un clero al quale, oltre dell’onorario e vitto, gli si dà anco l’abitazione; e ’l correttore medesimo è quello che nelle cose spirituali ha la direzione degli monasterj di donne. In questa chiesa, intitolata ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo, a riserba dell’ospedale ch’è dedicato a Tutti i Santi, e l’intera Santa Casa a Santa Maria del Popolo, vi sono delle antiche dipinture e molti sepolcri; e fra questi quelli di Andrea di Capua famoso giureconsulto e consigliere sotto Federico II e poi sotto Carlo I d’Angiò, e di Maria Ajerba d’Aragona di lui moglie, del 1531, coi loro ritratti in marmo scolpiti da Giovanni da Nola.

 

 

historiaregni

Historia Regni è un portale telematico dedicato alla storia, anzitutto quella italiana. Nasce su iniziativa di Angelo D’Ambra, è senza scopo di lucro e si avvale di collaborazioni gratuite. Le foto presenti sono state, in parte, prese da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo al nostro indirizzo email info@historiaregni.it e si provvederà alla rimozione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *