L’entrata di Colombo a Barcellona

Uno dei monumenti caratteristici di Barcellona è il Monumento a Colón e Mirador de Colón. Eretto per l’Esposizione Universale di Barcellona del 1888, ricorda il primo incontro di Colombo con i Re Cattolici al ritorno dal suo primo viaggio nel Nuovo Mondo.

Il 3 aprile del 1493 Colombo fece la sua solenne entrata in quella cittàa Barcellona.

Sbarcato il 15 marzo di quell’anno al porto di Palos, seppe che Ferdinando e Isabella erano a Barcellona e allora si portò prima a Siviglia e poi da lì, ricevuto ordine dai monarchi, si mosse verso la Catalogna.

Fu ricevuto con straordinaria pompa. Una folla immensa, distribuita per le vie e le piazze, lo acclamava piena di entusiasmo, e dai balconi, dalle finestre e dai tetti. Migliaia di spettatori lo salutavano pieni di gioia, fissando con grande curiosità tutto ciò che Colombo aveva portato dal Nuovo Mondo come trofei.

Il Conte Roselly De Lorgues così ricostruì l’evento: “Questo corteo, più strano che pomposo, cominciava co’ marinai della Nina sotto le armi, i quali scortavano lo stendardo reale della spedizione, portato da un piloto. Indi venivano marinai, gli uni carichi di rami d’alberi sconosciuti, di canne gigantesche, di felci arborescenti; gli altri recando cotone non lavorato, frutti di cocco, di zenzero; altri corone d’oro, braccialetti, cinture, maschere, corone di piume, conchiglie, lance e spade di quel legno che si chiama ferro, e frecce senza acciaio: portavano vegetabili ed animali ignoti, alcuni vivi, altri impagliati. L’aspetto orribile di due mostri, appesi ad un palo destava spavento e curiosità; erano due iguani: intorno ad essi gracchiavano e battevano le ali quaranta specie di pappagalli. Venivano poscia i sette indiani nella pompa dei loro ornamenti nazionali e studiosamente pinti in bianco e rosso. Finalmente giungeva l’ammiraglio nell’assisa delle sue dignità, sopra un cavallo che guidava con bella disinvoltura: dietro a lui i suoi tre scudieri si sforzavano di contenere la calca avida di accostarglisi…”.

Il genovese era a cavallo e marciò verso il palco reale che, sotto un baldacchino broccato d’oro, ospitava i Re Cattolici e il loro bambino, il principe Giovanni. I sovrani fecero mostra di grande affetto e ammirazione, si alzarono appena Colombo scese da cavallo e quando questi si inchinò per baciar loro le mani, lo fecero restare in piedi.

Il navigatore raccontò minuziosamente il suo interessante viaggio e, quando la relazione finì, tutti i presenti si prostrarono a terra per ringraziare Dio del successo.

I sovrani assegnarono al navigatore l’ammiragliato ereditario e perpetuo, concedendogli il titolo di “Don” e autorizzandolo a mettere sul suo stemma l’emblema reale di Castiglia e Leon e il motto: “Por Castilla y por León Nuevo Mundo halló Colón”. Ai suoi discendenti fu attribuito il titolo di Duca di Veragua.

Colombo restò a Barcellona sino al 28 maggio, frequentando la corte e incontrando i signori catalani, artisti, celebri condottieri. Salutò poi Ferdinando e Isabella partendo per Siviglia dove iniziò i preparativi del secondo viaggio.

 

 

Autore articolo e foto: Angelo D’Ambra

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