L’Assistente al Soglio Pontificio
La carica di Assistente al Soglio Pontificio sorse nel Cinquecento per volontà di Giulio II ed era la più alta dignità laica ereditaria della corte pontificia. Le ragioni della sua fondazione furono essenzialmente legati alla volontà di imporre la pace a due storiche fazioni della corte romana, i ghibellini Colonna e i guelfi Orsini. In effetti questa carica spettò, a turno, ai due nemici di sempre…
Quella di Assistente al Soglio fu una prerogativa esclusiva spettante ai primogeniti di queste famiglie. La guerra tra le due fazioni era la principale fonte delle miserie di Roma e della sua campagna, degli intrighi, delle ribellioni. Bisognava porvi fine.
Quando il papa, Giuliano della Rovere, cadde ammalato, nel 1511, e si temé la sua repentina dipartita, i baroni romani levarono la testa, di nuovo, come sempre, Colonna contro Orsini. Quando un buon bicchiere di malvasia ridonò la salute al pontefice, questi non mancò di richiamare all’ordine i soliti noti e impose loro di giurargli sottomissione. L’avvenimento del 27 agosto del 1511 fu consacrato in medaglie e monete con la dicitura Pax Romana e le figure di un orso che abbraccia una colonna.
Giulio II però volle fare di più. Per consolidare il patto tra le famiglie istituì la carica di Assistente al Soglio Pontificio destinandola esclusivamente a loro, alle loro discendenze in linea di primogenitura, successivamente, con una bolla, stabilì la turnazione. Orsini e Colonna sedettero dunque presso il soglio di Pietro. La carica, la più elevata che si potesse concedere ad un laico all’interno della corte pontificia, consentiva il privilegio di presenziare alle cerimonie papali a lato destro del trono del Papa. Agli Adstatores ad Solium spettava il fare gli onori di casa in occasione delle cerimoni civili più solenni come le udienze concesse ai capi di Stato.
Ciò non portò affatto la pace anzi, numerose furono le dispute e le liti giudiziarie insorte tra i capi delle due famiglie.
I Colonna, famiglia in cui la carica venne sempre tenuta dal ramo dei duchi di Paliano, con Prospero Colonna ricoprirono la carica almeno dal 1514, mentre gli Orsini, col ramo di Bracciano, la ottennero solo dal 1560.
Problemi si ebbero con l’estinzione di questo ramo. La carica venne trasferita, dopo circa trenta anni di vacanza, non senza l’opposizione dei Colonna, al ramo di Gravina. Si era ormai nel 1722 e, per poter perfezionare tale passaggio, che necessitava che la famiglia possedesse feudi nello Stato Pontificio, gli Orsini dovettero acquistare il feudo di Roccagorga su cui fu appoggiato il titolo di principe.
Nuovi problemi insorsero quando tra i Colonna morì il Connestabile Filippo senza figli maschi, lasciando l’eredità ad Aspreno, principe di Avella. Accadde che l’incarico di Assistente al Soglio fu momentaneamente ricoperto dal principe Paluzzo Altieri. Minacciando subito ritorsioni, Domenico Orsini si portò dal pontefice che non tardò a porre fine all’abuso dell’Altieri.
La carica è sopravvissuta alla riforma della Casa Pontificia del 1968, pur se priva del carattere dell’ereditarietà, e della qualifica di “principe”, e quindi concessa solo ad personam a discrezione del Papa, così come previsto dal motu proprio Pontificalis Domus del 1968.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Fonte foto: dalla rete
Bibliografia: G. Brigante Colonna, Gli Orsini