L’arrivo del Conte di Benavente a Napoli

Riportiamo, estratta dall’opera “La Monarchia Cattolica nel Governo degli Stati Italiani” di Vittorio Ricci, la ricostruzione dell’arrivo del viceré Conte di Benavente a Napoli.

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Il conte con la moglie si portarono a Barcellona via mare, partendo da Valencia in direzione di Binaros il 29 di novembre del 1602 a bordo delle galee del principe Doria; il giorno 12 di dicembre la comitiva raggiunse Barcellona andando a risiedere nel palazzo dei Requesens; qui la coppia assistette alla santa messa nella Capilla del Palau e Mencia potè apprezzare il nuovo organo che lei stessa aveva commissionato due anni prima. Il giorno 16 Mencia ed il marito ricevettero nella loro abitazione i massimi rappresentanti della città. Da Barcellona, la famiglia del nuovo viceré, che era rimasta per tutto il mese di dicembre nella città comitale in attesa del tempo propizio alla navigazione, raggiunse l’Italia a bordo di quattro galee napoletane e due genovesi sotto il comando ancora del principe Doria, in un lungo e avventuroso viaggio, sia per le avverse condizioni meteorologiche dovute al periodo invernale, sia per il rischio di attacchi pirateschi. Il 28 gennaio del 1603 il convoglio raggiunse Genova, abbandonando la città ligure un mese dopo per proseguire il viaggio verso sud in direzione di Napoli. A metà del mese di marzo il Pimentel ed il suo seguito, dopo aver fatto tappa a Livorno, erano giunti finalmente nel porto di Gaeta, avamposto del regno di Napoli, accolti da molti nobili e dalle alte cariche governative. Dalla relazione al Senato dell’ambasciatore veneziano Vicenti, veniamo a sapere che il conte di Benavente si era fermato a Gaeta per aspettare le galee rimaste bloccate a Civitavecchia a causa del maltempo; e da Napoli non era stato possibile andarlo a prendere «essendovi un’unica galea disarmata. Molti nobili e titolati -così continua la relazione- si sono già recati o stanno recandosi a Gaeta per dargli il benvenuto e il luogotenente ha inviato Alvaro Mendoza, capitano di fanteria. Il nuovo Viceré si tratterrá a Pozzuoli, nel palazzo di Pedro de Toledo, fino all’ingresso in città». L’ambasciatore rimase colpito dal fatto che il conte-duca di Benavente durante il viaggio non avesse accettato alcun regalo dei molti che gli erano stati offerti, né a Genova, né a Livorno, a differenza dei suoi predecessori. Il 24 marzo la famiglia del conte-duca era stata costretta a fermarsi a Pozzuoli per diversi giorni nell’attesa che il viceré dimissionario prendesse la via del ritorno verso la Spagna. Finalmente, il 6 aprile del 1603, Juan Alfonso Pimentel fece il suo ingresso trionfale a Napoli scortato da dodici galee. Il nuovo viceré, accolto da colpi di cannone e dalla popolazione esultante, sbarcò dalla nave ammiraglia utilizzando il ponte cerimoniale, realizzato per l’occasione dall’ingegnere del regno Domenico Fontana, grazie al quale si condusse direttamente nel Palazzo Reale.

 

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