La Giunta di Governo di Alessandria nel 1821

La rivoluzione in Piemonte ebbe come sue epicentro Alessandria dove il 10 marzo del 1821 si costituì la Giunta di Governo di cui pubblichiamo proclama, manifesto e dichiarazione di guerra all’Austria.

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In nome della Federazione Italiana

È proclamata la Costituzione decretata dalle Cortes straordinarie di Spagna, il giorno 18 marzo 1812.

È costituita una Giunta provinciale provvisoria di governo, incaricata di provvedere alla salvezza ed ai bisogni della patria, ed al fine della Federazione.

Essa e indipendente da qualunque altra autorità, e non cesserà di esercitare gli Atti del governo, sintantoché non siasi costituita una Giunta nazionale pel fine della Federazione.

Si riterrà legittimamente costituita la Giunta nazionale, quando il re avrà resa sacra ed inviolabile la sua persona, e legittimata la sua autorità come re d’Italia, colla prestazione del giuramento alla Costituzione di Spagna, salve le modificazioni che verranno fatte alla medesima dal Parlamento nazionale.

La Giunta provinciale provvisoria di governo è composta delli signori

Ansaldi cav. Guglielmo, Presidente.

Appiani Giovanni.

Baronia cav. Luigi.

Bianco conte Angiolo Francesco.

Dossena avv. Giovanni.

Palma cav. Isidoro.

Rattazzi medico Urbano.

Luzzi avv. Fortunato, Segretario generale. il segretario generale per le molteplici sue incombenze avendo d’uopo di cooperatori, potrà proporre alla nomina della Giunta altri segretari.

Dalla cittadella d’Alessandria, li 10 marzo 1821.

Ansaldi, Appiani, Babonis, Bianco, Dossena, Palma, Rattazzi, Luzzi.

 

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Lo stesso giorno 10 marzo il presidente della Giunta di Governo pubblicava il seguente manifesto:

Cittadini,

Lo stendardo del dispotismo è per sempre curvato a terra fra noi. La Patria che ha gemuto finora sotto il peso di obbrobriose catene, respira finalmente l’aure soavi di fraternità e di pace.

Cittadini! L’ora dell’italiana Indipendenza è suonata. La Costituzione di Spagna, che nella notte dei 9 di questo mese fu proclamata e giurata dal reggimento dragoni del re, dalla brigata di Genova, e dai Federati italiani, sarà l’unico Statuto d’Italia, mercè di cui il re ed il popolo uniti coi più santi legami formeranno una sola famiglia.

Cittadini! Non più ereditarie, o figlie dell’arbitrario, ma elettive, saranno le dignità; non avrà in esse preeminenza che il merito solo, e solo nelle Leggi risiederà tutta la potenza dello Stato. Questo nuòvo Codice di patti sociali, basato sulla religione dei padri nostri sarà mallevadore alla Patria della di lei interna sicurezza, e servirà di barriera inconcussa e stabile contro qualunque temerario tentativo di straniere falangi.

Cittadini! Non lasciatevi traviare dai pochi sediziosi nemici della pubblica felicità; allontanate dal vostro cuore ogni sentimento di vendetta; e gridate: Viva il Re! Viva la Costituzione di Spagna! Viva l’Italia!

Il presidente della Giunta provinciale provvisoria di Governo Ansaldi.

 

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Proclamazione della guerra all’Austria.

    REGNO D’ITALIA

La Giunta provvisoria di Governo

Considerando che coll’inalberare lo stendardo della indipendenza, la Nazione si ò posta in istato di guerra contro l’Austria, e che essendo in questa attitudine ostile, i prodi che la difendono hanno diritto al trattamento delle genti di guerra che trovatisi in campagna; ha decretato e decreta quanto segue:

L’esercito italiano è costituito sul piede di guerra; e quindi, dal giorno d’oggi in poi, gli saranno somministrati li viveri di campagna.

Alessandria, li 11 marzo 1821.

Ansaldi presidente

Luzzi segretario generale

 

 

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