I Quaderni di Historia Regni
Il portale Historia Regni è lieto di presentare ai suoi lettori una collana di libri, agile ed economica, edita dalla D’Amico Editore con approfondimenti sulla storia del Sud Italia redatti da studiosi, ricercatori ed accademici: i Quaderni di Historia Regni. Per l’acquisto è possibile rivolgersi a D’Amico Editore.
Il primo quaderno è dedicato a Carlo di Borbone ed è stato pubblicato nel trecentenario della sua nascita e presenta quattro saggi: Ciro Romano, professore di Storia Moderna alla Facoltà di Lettere della Federico II, si concentra sugli Ordini Cavallereschi istituiti da Carlo di Borbone, presentando di essi le insegne, i fondamenti giuridici e le prerogative, le rispettive specificità; Giuseppe Foscari, professore di Storia Moderna alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Salerno, analizza il riformismo carolino evidenziando come la proiezione del sovrano verso la modernità pare poggiare sempre su un ricercato equilibrio tra innovazione e tradizione; Hugo Vazquez Bravo, dell’Università di Oviedo, evidenzia l’influenza dell’esperienza napoletana sulle politiche di Carlo in Spagna nonché sulla ristrutturazione urbanistica di Madrid, che scopriamo ispirata ai canoni estetici ed architettonici di Napoli e di Caserta; Ramon Vega Piniella, dell’Università di Oviedo, tratta delle scoperte archeologiche dell’area vesuviana e della loro eco internazionale. Il volume contiene anche l’Elogio funebre dell’Arcivescovo Capece Zurlo e l’articolo Ricordi storici sulla fondazione della dinastia Borbonica nel Reame delle Due Sicilie di Francesco Mastriani accompagnato dalla prefazione del dott. Giuseppe Catenacci, Presidente Onorario dell’Associazione Nazionale Ex Allievi della Scuola Militare “Nunziatella“.
Il secondo quaderno raccoglie cinque saggi di storia militare incentrati su figure di illustri condottieri napoletani che combatterono al servizio della corona di Spagna nei secoli XVII e XVIII. La memoria di valorosi condottieri del Regno di Napoli, protagonisti di celebri fatti d’arme dal Brasile alla Spagna, dalla Francia alla Germania, è recuperata dalla coltre di nebbia del tempo e portata all’attenzione del lettore moderno grazie all’impegno di studiosi spagnoli ed italiani: Hugo A. Cañete ricostruisce l’impresa del Tercio di Carlo Caracciolo, Marchese di Torrecuso, nella conquista e difesa di Salvador de Bahía, in Brasile; Rafael Rodrigo Fernández analizza la partecipazione della cavalleria e della fanteria napoletana nella battaglia di Nordlingen; Vittorio Ricci ci porta alla scoperta di Federico Colonna, morto nella difesa di Tarragona; Gianandrea de Antonellis esamina la battaglia di Rocroi soffermandosi sugli ufficiali napoletani presenti; Angelo D’Ambra approfondisce la figura di Restaino Cantelmo Stuart, Capitano della Compañía italiana de la Guardia de Corps di Filippo V, distintosi nella Guerra di Successione Spagnola. Il volume è impreziosito dalla prefazione di Jose Luis Solano, Console Generale di Spagna in Napoli.
Il terzo quaderno è interamente dedicato ai soldati campani che presero parte alle operazioni militari di Spagna, tra il 1936 ed il 1939, con l’esercito di Franco.
La pubblicazione si apre con un’analisi complessiva della Guerra Civile di Spagna affidata allo storico spagnolo Dimas Vaquero Peláez (Universidad de Zaragoza) e prosegue con un approfondimento sul ruolo dei cappellani militari campani firmato da Salvatore De Chiara, responsabile del Civico Museo di Storia Militare di Aversa. Si raccolgono poi le testimonianze di Rocco Granata, discendente del combattente Marcellino Roma di San Marcellino (CE), e di Carmine Cozzolino, nipote dell’aviatore pluridecorato Federico Cozzolino di Scafati (SA) di cui sono accluse le preziose lettere alla madre. Il testo presenta alcune foto di legionari e si chiude infine con l’Albo di Decorati al Valor Militare redatto da Gaetano Surdi, Presidente dell’Unione Nazionale Sottufficiali Italiani – Sezione di Capua.
I regni di Napoli e Sicilia sono al centro del quarto quaderno contenente cinque saggi che fanno luce su aspetti chiave dell’intreccio tra Italia e Spagna nel Cinquecento. L’attenzione si focalizza sull’alterigia del Duca d’Alba e di papa Paolo IV, col saggio di Josè Ignacio de la Torre Rodriguez, sulla Battaglia di Cerignola, fondamento dell’arte militare moderna, col saggio di Hugo Vazquez Bravo, sugli assetti interni del Regno di Sicilia sotto Carlo V, col saggio di Davide Alessandra, sulla flotta napoletana nei disegni egemonici di Filippo II, col saggio di Maria Sirago, e sull’occupazione del Portogallo col determinante apporto delle milizie italiane, col saggio di Angelo D’Ambra. Sono definiti profili e chiaroscuri. Se ne ricava il senso profondo di un protagonismo di Napoli e Sicilia nella monarchia asburgica su cui la posterità non si è mai adeguatamente soffermata.
Dal 1729 al 1768 la Corsica è stata attraversa da una serie pressoché continua di sollevazioni contro il dominio genovese. Resistette solo grazie ai rifornimenti ottenuti attraverso traffici illeciti. Nell’ultima fase del conflitto, quella più marcatamente rivoluzionaria, emerse un unico protagonista del contrabbando marittimo, la marineria napoletana. Essa fu pure partecipe dell’estensione del conflitto al mare nella forma dell’azione corsara contro i bastimenti mercantili genovesi. Ne scrive Emiliano Beri docente di storia militare nella Scuola di Scienze Umanistiche dell’Università di Genova in “Contrabbandieri e corsari napoletani nella Rivoluzione di Corsica (1757-1768)”.
“La Penna e la Spada. Bernardo e Torquato Tasso da Tunisi a Lepanto” di Maria Sirago è il sesto volume della collana. I due letterati sono presentati alla luce della loro società, nel loro contesto culturale, in relazione a due battaglie centrali di quell’epoca. Nella battaglia di Tunisi Bernardo Tasso fu coinvolto in prima persona. La battaglia di Lepanto, trionfale vittoria della Cristianità sull’Impero ottomano, del 1571, fu celebrata in versi dall’autore della Gerusalemme Liberata.
Giuseppe De Simone è l’autore del settimo volume della collana. Il suo “Gioacchino Murat sul trono di Napoli. Storia di un grande equivoco tra il Re soldato e l’Imperatore” analizza, attraverso le testimonianze dirette, i documenti epistolari e la storiografia, la complessa stagione murattiana, quando il Regno di Napoli fu oggetto di una profonda svolta modernizzatrice, condizionata, però, dall’equivoco sulla reale autonomia dello Stato nell’ambito del sistema imperiale costruito da Napoleone Bonaparte.
Vito Ricci si sofferma sulla presenza degli Ordini Templare e Giovannita a sud del Garigliano, in primo luogo in Puglia, coi loro insediamenti, le domus, gli ospedali e i familiares, in un volume corredato da grafici, mappe e tabelle analitiche dal titolo Templari e Giovanniti nel Mezzogiorno Normanno-Svevo. Insediamenti e uomini, ottavo volume della collana.
Clemente Ultimo è l’autore del nono volume della collana. Murat alla conquista di Capri. Corsari e marinai: la guerra navale nei golfi di Napoli e Salerno ci porta nell’ottobre del 1808 quando Gioacchino Murat, da poche settimane Re di Napoli, decide di occupare Capri, presidiata da inglesi e borbonici. È l’ennesimo capitolo di una lotta sul mare, spesso misconosciuta, che si svolge nel Mediterraneo durante l’epopea napoleonica. Un’operazione, quella che porta alla conquista dell’isola azzurra, che contiene in nuce molti elementi che peseranno sul futuro del Mezzogiorno d’Italia.
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Pasquale Gadaleta