Corsari turchi nelle acque di Anzio
Estratto dal Giornale di Genova del giugno 1815, queste righe ci narrano di un inseguimento con scontro a fuoco tra un felucone genovese e dei corsari turchi nelle acque di Anzio.
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Navigava padron Benedetto Badaracco, di Recco, col suo felucone alla volta di Napoli, quando il 16 giugno tre miglia a ponente di porto d’Anzio, verso le 4 pomeridiane, si avvide di un corsaro che gli dava caccia a tutta forza di remi e di vele. Visto il pericolo, in vece di perdersi d’animo invocò il nome della Vergine, e incoraggiato il suo equipaggio consistente in 7 uomini e dure ragazzi, si dispose al combattimento cercando intanto di guadagnare terra per quanto poteva. Avvicinatosi vieppiù il corsaro, riconobbe ch’era una galeotta con 40 circa barbareschi.
Cominciatosi il fuoco e già a tiro di pistola, egli appostò così bene un piccolo cannone carico fino alla bocca a mitraglia, che spazzò via tutta un’ala di remi, e molti dei remiganti, sui quali raddoppiò le fucilate. Ma visto che altri remi si rimpiazzavano, fece una nuova scarica, e tentò nuovi stratagemma: era il bastimento ormai vicino a terra: Padron Badaracco, posta la lancia a ridosso del suo bastimento, finse di abbandonarlo, e imbarcò intanto quanto poté d’armi e di munizioni, e giunto a terra coi suoi s’impadronì d’una posizione che lo dominava. I turchi, che non avevano lancia, si gettarono a nuoto per recarsi a prendere il bastimento, ed è qui dove per circa 40 minuti i nostri hanno sostenuto il fuoco della galeotta, e sparato essi stessi più di 250 fucilate uccidendo i turchi a proporzione che si gettavano a nuovo o salivano sul bastimento. Ma alla fine il nemico cedette, abbandonando l’impresa. Nessuno de’ nostri è stato ferito, nè vi è stato gran danno pel bastimento; laddove, per quanto si è potuto scoprir da lontano, il corsaro ha perduto molta gente, e non avea nel ritirarsi che otto remi, mentre a principio ne avea fino a 28.