Caballeros calabresi del XII secolo
L’ispanista Angelo Iurilli ha scoperto che il paese spagnolo di Santa Eufemia, nella provincia di Cordova, conserva da secoli la tradizione di dovere la nascita e il nome a un drappello di cavalieri calabresi che avrebbero assalito e vinto un castello moresco, avendo come grido di guerra “Sant’Eufemia”. L’evento si sarebbe verificato al tempo di re Alfonso VII di Castiglia, che regnò dal 1126 al 1157, e che condusse un’attiva, anche se non sempre fortunata, politica di riconquista contro gli Arabi.
I valorosi guerrieri calabresi, continua la narrazione popolare, erano in numero di trentatré, e tuttora le confraternite religiose, tutte con nomi militareschi di Alabarda, Bandiera, Bastone, Stendardo e Tamburo, devono rispettare ciascuna questo numero di confratelli. La memoria è viva, sicché la locale squadra di calcio e la cavalcata per la festa patronale si chiamano calabresi. Recenti contatti – s’intende, senza alcuna partecipazione di Enti pubblici! – hanno rinverdito la tradizione. Non resta, che si sappia, alcuna documentazione che provi l’evento. Insegna però il Vico che le tradizioni popolari genuine e conservate per secoli testimoniano una qualche verità storica.
Per la comunità di Santa Eufemia di Spagna quell’avventura di combattenti calabresi è il mito di fondazione che nobilita le origini; e congrui indizi ne possono far intuire la verisimiglianza. Eufemia è una santa molto venerata nel mondo romeo (bizantino); restano oggi due notevoli località calabresi di questo nome: Sant’Eufemia d’Aspromonte e la frazione Sant’Eufemia di Lamezia Terme, nel cui territorio sorgono i resti della grande abbazia di quel nome innalzata da Roberto Guiscardo su un piccolo cenobio greco; e il più recente Bastione di Malta. Durante il regno di Alfonso VII in Castiglia, Ruggero II, granconte di Sicilia e Calabria, unificava i domini normanni del Meridione, e, nel 1130, veniva incoronato re. Nel 1117 aveva sposato Elvira, figlia di Alfonso VI di Castiglia, che, viene a proposito, è nonno materno di Alfonso VII: Ruggero ed Elvira sono dunque suoi zii. Ruggero condusse un’attiva politica mediterranea, con espansione politica e militare in Adriatico e in Africa; e buoni rapporti con i diversi stati delle Spagne.
Anche il figlio e successore di Ruggero, Guglielmo I il Malo, sposerà una principessa iberica, Margherita di Navarra. La prima moglie di Federico II è Costanza d’Aragona; Manfredi darà in sposa la figlia Costanza a Pietro d’Aragona, proclamato nel 1282 re della Sicilia ribelle a Carlo d’Angiò, e progenitore dei re aragonesi e siciliani, poi spagnoli. Ce n’è a sufficienza per non ritenere fuori luogo la partecipazione di cavalieri meridionali alla lunga guerra di Alfonso VII contro i Mori, cui intervennero anche Pisa e Genova. Chissà se un colpo di fortuna, o un progetto culturale serio, ci consentiranno di trovare una qualche documentazione? Per la fortuna, non possiamo far molto; per progetti, occorrerebbero degli studi adeguati alla bisogna. Chi furono questi valorosi guerrieri? Di quale delle molte stirpi del Regnum Siciliae? Li inviò il re Ruggero, o corsero all’azzardo? Venivano da Sant’Eufemia d’Aspromonte, o da Sant’Eufemia oggi frazione di Lamezia? O da qualche altro luogo devoto alla santa bizantina? Fondarono il paese e tornano in patria, o rimasero lì e hanno discendenti? Ecco alcuni argomenti che potrebbe affrontare un’organizzazione della ricerca.
Autore: Ulderico Nisticò
Ulderico Nisticò, saggista, docente di italiano e latino, studioso di tradizionalismo
Salve!
Complimenti inanzitutto per questa interesantissima linea di ricerca.
Commentare soltanto a titolo di curiosità che colei che La scrive ha rapporti con queste due Calabrie, quella spagnola e quella italiana.
La mia madre è nata a Santa Eufemia di Cordova, e il mio padre e tutta la famiglia paterna è d’origine italiana, da Trebisacce (Cosenza, Calabria). Quindi orgogliosamente possiamo dire sempre con modestia che nel nostro sangue si trovano le due regioni sorelle, Calabria di Spagna e d’Italia. 🙂
Mi piacerebbe rimanere in contatto per il futuro, sono storica e ricercatrice, specializzata in mondo arabo ma anche sull’Islam e il Mondo Mediterraneo durante il Medioevo e il periodo spagnolo in Italia.
Ho vissuto due anni a Palermo come ricercatrice presso la sua Università.
Un caro saluto dalla Spagna,
Mabel
Cara Mabel, mi chiamo Freedom Pentimalli.
Sono un ragazzo cresciuto a Sant’Eufemia d’Aspromonte. Sono laureato in lingua spagnola e neogreca. Un amico mi ha segnalato questa leggenda riguardo i cavalieri calabresi. Sono seriamente intenzionato a portare avanti una ricerca su questo tema. Possiamo scambiarci i contatti e collaborare? La mia email è emafrenice@hotmail.com
Consigliamo ai nostri lettori di non pubblicare la loro mail. E’ solo un consiglio, siete liberi di non seguirlo.
Caro Freedom, chiedo scuse perche dopo tantissimo tempo ho letto questo messaggio. Qualche tempo fa ho inviato una mail all’indirizzo che mi proponevi ma non so se è quello corretto. Spero notizie.
Spero che quest’iniziativa di Scambi calabro-spagnoli-italiani possa andare avanti. 🙂
Un caro saluto dalla Spagna.