Come viaggiavano i romani

Gli antichi romani viaggiavano raramente per turismo. Il viaggio spesso non era visto, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, come uno svago o un passatempo: viaggiare era faticoso e rischioso. Ce ne parla M. Attilio-Levi in un articolo per Storia illustrata.

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I romani viaggiavano raramente per turismo, ma moltissimo, data la vastità dell’impero e della sua rete d’interessi, per ragioni di ufficio o per affari. Roma risolse, fra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C., due problemi fondamentali per le comunicazioni: moltiplicare e rendere efficienti strade e ponti e distruggere i pirati, in modo da rendere sicuri i viaggi per mare.

La grande rete di strade offrì, così, ai romani il mezzo di viaggio da essi preferito: la carrozza a cavalli. Non era naturalmente un mezzo molto veloce, e perciò la maggior parte dei ricchi possedeva lungo i percorsi più abituali una casetta, dove fermarsi e riposarsi durante la notte. Quelli che non avevano questa possibilità ricorrevano durante le tappe dei loro viaggi all’ospitalità di amici, ai quali offrivano in cambio la loro casa, quando quelli si recavano a Roma.

Le persone di un certo riguardo evitavano gli alberghi, che in quei tempi non godevano buona fama per il genere di persona che li frequentava; magari vi si fermavano per mangiare un boccone durante le ore del giorno, ma li evitavano in quelle della notte.

Per mare le cose andavano ancora peggio. Le traversate facevano paura, perchè le imbarcazioni, poco pesanti, sacrificavano alla velocità non soltanto le comodità, ma anche la stabilità; perciò si navigava lungo le coste, solo di giorno, di porto in porto. Per migliorare la sicurezza della navigazione furono migliorate le opere portuali con le costruzioni di moli, banchine e riparti artificiali.

Fu anche migliorato il servizio postale. Esso era destinato alle esigenze dello stato; tuttavia, compatibilmente con le esigenze dello spazio, le vetture della posta pubblica potevano trasportare, oltre alla corrispondenza, anche persone, permesso questo accordato dallo stato mediante speciali tessere personali.

Diversamente il viaggio era assai difficile, non esistendo nessuna forma di servizio di “diligenze” o altro mezzo pubblico, mentre era possibile ottenere passaggi marittimi su qualunque nave da trasporto.

 

 

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