L’esplorazione dell’Antartico
L’esplorazione dell’Antartico cominciò coi viaggi del capitano Cook, seguito poi dal capitano Bellingshausen, che, su incarico dell’imperatore Nicola I, scoprì l’isola di Pietro I e la Terra di Alessandro I. Gli inglesi Weddel e Biscoe, Balleny e Ross diedero i loro nomi ad altre isole. Tuttavia nessuno mai superò i ghiacci e, se il Polo Nord veniva esplorato, la calotta polare australe rimaneva l’unica regione del pianeta di cui si ignorasse il tracciato delle linee di costa. C’era l’ipotesi che i lembi di suolo fino ad allora scorti delineassero gli estremi di un’unica massa terrestre, ma fu solo un’ipotesi… almeno fino al 1908, quando la spedizione francese Charcot, sulla Poruquoi pas? riuscì effettivamente a costeggiare la grande muraglia bianca. L’anno dopo il luogotenente Schackleton iniziò a ragionare sulla possibilità di attraversare il nuovo continente in auto, poi passò all’idea di usare delle slitte ed in effetti si susseguirono diverse spedizioni con slitte tirate da cani. Anzitutto quella del norvegese Roald Amundsen, la prima che penetrò nel Polo Sud.
Amundsen giunse al Polo Sud a bordo della nave Fram, il 16 dicembre del 1911. La Fram si fermò nella Baia delle Balene e l’equipaggio stabilì una prima base – chiamata Framheim – passando subito a procacciarsi le necessarie scorte di carne di foca, per evitare lo scorbuto. Aveva lavorato attentamente all’impresa. Per due anni aveva sperimentato i suoi scii, le slitte e gli abiti, preferendo quelli di pelle di renna e lupo degli Inuit. Il 19 ottobre, Amundsen iniziò la marcia nella desolazione bianca. Il viaggio era estremamente faticoso e fu reso insopportabile dalle temperature, così parte dei suoi compagni di viaggio lo abbandonò.
Il 21, raggiunse la Barriera di Ross. Degli iniziali 52 cani, ne restavano solo 16. Il grosso degli animali era servito a sfamare gli uomini. Amundsen si inoltrò nei Monti Transantartici. Raggiunse una cresta del ghiacciaio a 3.200 metri e poi proseguì sino al Polo Sud, toccato il 14 dicembre del 1911. Ribattezzò l’altopiano antartico come Altopiano del re Haakon VII, poi fissò una tenda, la Polheim, ed inalberò la bandiera norvegese. L’esploratore era già famoso per aver ripetuto il “passaggio a Nord-Ovest” dall’Atlantico al Mare di Bering, tra il 1903 ed il 1905, ora era il padrone dell’Antartide.
Al suo ritorno alla base Framheim, Amundsen si dispose subito al rientro. Dopo una cena d’addio, caricò i cani sopravvissuti e l’equipaggiamento più prezioso a bordo della Fram e lasciò la Baia delle Balene il 30 gennaio del 1912. La destinazione era Hobart in Tasmania. Durante il viaggio di cinque settimane Amundsen preparò i suoi telegrammi e redasse il primo rapporto che avrebbe dato alla stampa. Il 7 marzo Fram raggiunse Hobart e da qui spedì i telegrammi informando il mondo del suo successo. L’entusiasmo fu enorme, fu raggiunto dalle telefondate di Teodore Roosevelt e di Giorgio V. La Norvegia, che solo sei anni prima era diventata un paese indipendente dopo 500 anni di supremazia danese e svedese, accolse la notizia con incredibili festeggiamenti.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Fonte foto: dalla rete