La Rum Rebellion
La Rum Rebellion dell’anno 1808 fu l’unico colpo di Stato riuscito nella storia del governo australiano; si trattò di una ribellione contro il governatore che si opponeva a militari e industriali corrotti.
Nel 1805, il capitano William Bligh, già protagonista del celebre ammutinamento della HMS Bounty, venne nominato governatore del Nuovo Galles del Sud. Blingh s’era guadagnata una reputazione di rigido assertore della disciplina e per questo gli fu offerta la posizione di Governatore della coloniasu raccomandazione di Sir Joseph Banks, Presidente della Royal Society.
Durante la sua permanenza a Sydney, il suo stile amministrativo, come prevedibile arcigno, provocò l’ira di un certo numero di influenti coloni e funzionari. A causa del suo atteggiamento rigido nei confronti di ogni tipo di illecito, Bligh entrò presto in conflitto con il pioniere dell’industria della lana John Macarthur, e con altri importanti rappresentanti della corona britannica, i quali da tempo avevano intrapreso una lunga serie di traffici e di speculazioni commerciali poco limpidi.
A quel tempo Londra guardava agli insediamenti australiani con grande ipocrisia. Erano terre di corruzione e costumi illeciti ma nessuno lesinava dal trarre qualche prezioso guadagno.
Il protrarsi di questo conflitto portò ad una vera e propria ribellione nota come Rum Rebellion perché Bligh aveva scoperto un traffico di rum della colonia gestito dai soldati e foraggiato da ricchi coloni come Macarthur che ne traevano ampi profitti.
Il rum era una parte importante della vita quotidiana nella colonia, era la bevanda più comune in parte perché i detenuti erano parzialmente impegnati nella sua produzione ed in parte perché veniva usato come moneta, visto che nella colonia penitenziaria il denaro scarseggiava.
Bligh fece arrestare John Macarthur, apparentemente per una violazione dei regolamenti portuali, e lo rilasciò subito. Questo arresto che voleva essere solo un avvertimento però preoccupò gli altri coloni coinvolti nel traffico di rum, compresi gli ufficiali di corpo. Insieme, costoro, congiurarono contro il governatore.
Era il 26 gennaio del 1808, un gruppo di 400 rivoltosi guidati dal comandante dei New South Wales Corps, il maggiore George Johnston, marciò su Government House e depose Blingh imprigionandolo.
Poco dopo l’arresto di Bligh comparve un acquerello che illustrava il suo arresto. E’ quello che presentiamo nell’immagine di copertina e, oltre ad essere il primo manifesto politico della storia australiana, costituisce una testimonianza fondamentale della vicenda. Come tutti i manifesti politici, usa caricature ed esagerazioni per trasmettere il suo messaggio infatti gli ufficiali del Corpo del Nuovo Galles del Sud dipinsero Bligh come un vigliacco che si nasconde.
Trasportato sulla HMS Porpoise in qualità di detenuto, il governatore venne condotto nel porto di Hobart, in Tasmania. I ribelli costituirono un nuovo governo nelle mani di Macarthur e si impegnarono a ricevere il sostegno di Londra ma non vi riuscirono anzi la ribellione fu dichiarata illegale ed un nuovo governatore, Lachlan Macquarie, fu inviato dalla Madre Patria.
Blingh fu liberato agli inizi del 1810 per poi far ritorno a Sydney e far aprire il processo che portò alla condanna di Macarthur e Johnston. Per contro Bligh ricevette la promozione a contrammiraglio e nel 1814 venne ulteriormente promosso al grado di viceammiraglio.
Autore articolo: Angelo D’Ambra
Bibliografia: M. Duffy, Man of Honour: John Macarthur; H.V. Evatt, Rum Rebellion: A Study Of The Overthrow Of Governor Bligh By John Macarthur And The New South Wales