La Guerra Italo-Turca: diario delle operazioni navali dell’anno 1911
Diario navale dei tredici mesi della Guerra Italo-Turca estratto dalla Rivista Nautica. Operazioni dell’anno 1911.
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Settembre
Il R. Governo manda il 28 Settembre l’ ultimatum alla Turchia ed il giorno 29 dichiara la guerra all’Impero Ottomano.
29 Settembre – Nel pomeriggio del 29 due squadriglie di cacciatorpediniere, dipendenti dall’Ispettore delle siluranti, S.A.R. il Duca degli Abruzzi, inseguono due torpediniere turche che sono uscite da Prevesa. Di esse, una, dopo colpita ripetutamente, si porta ad incagliare; l’altra rientra a Prevesa. La stessa giornata l’ammiraglio Faravelli colla Brin, Sardegna, Re Umberto e Carlo Alberto, lascia Augusta dirigendo per Tripoli per intimarvi la resa della piazza; successivamente navigano alla volta di Tripoli Filiberto e Scilla.
30 Settembre – A Gomenitza l’Artigliere, comandante Biscaretti, ed il Corazziere distruggono un cacciatorpediniere ed una torpediniera turca. L’Alpino s’impadronisce dello vacht Theties. A Derna Pisa ed Amalfi distruggono al stazione radiotelegrafica. Le navi della 2° Squadrea mantengono la crociera innanzi al porto di Tripoli.
Ottobre
1 Ottobre – Il Marco Polo cattura a S. Giovanni di Medua il piroscafo turco Sabah con carico di truppe e materiali. Nella notte l’Albatros taglia il cavo Tripoli-Malta. Partono da Augusta per la Cirenaica Vittorio Emanuele, Roma e Agordat.
2 Ottobre – Vittorio Emanuele, Roma, Agordat si riuniscono in alto mare con la Pisa e l’Amalfi. A Tripoli l’ammiraglio di Revel viene inviato dal Comandante in capo della 2° squadra, vice ammiraglio Faravelli, dal valì per intimargli la resa di Tripoli. Il Comandante la 2° squadra, dopo venuti a bordo il ff. di Valì col suo segretario ed un ufficiale, accompagnati dall’ammiraglio di Revel, comunica ai Consoli che per il mezzogiorno di domani, 3 Ottobre, se la Piazza non si sarà arresa, comincierà il bombardamento.
3 Ottobre – Alle 14,30 le navi della 2° squadra mandano gli equipaggi al loro posto di combattimento e si dispongono in tre gruppi per battere le fortificazioni che si trovano ad W., al centro e ad E. di Tripoli. Alle 15,30 si inizia il fuoco contro le opere del Faro. Alle 18,10 l’azione è cessata. Le navi vanno in crociera. Le navi della 1° squadra giungono a Tobruk e si ancorano a levante dell’imboccatura del porto. L’Agerdat entra ed esplora il porto.
4 Ottobre – Alle 8 la Divisione delle Navi-Scuola e la 2° Divisione della 2° squadra bombardano rispettivamente i forti Sultania ed Hamidie, a ponente ed a levante di Tripoli, per completarne lo smantellamento. Le navi della Iº Squadra entrano in porto a Tobruk. Il Vittorio Emanuele tira contro il fortino turco di cui abbatte la bandiera. Le compagnie da sbarco scendono in terra col comandante Frank alla testa, raggiungono il fortino, lo occupano, v’innalzano la bandiera d’Italia salutata dalle salve e dagli urrah.
5 Ottobre – A Tripoli, la Divisione Navi-Scuola sbarca le sue forze da sbarco ed occupa il forte Sultania e v’innalza la bandiera nazionale. Nel pomeriggio il reggimento da sbarco della 2° Squadra occupa Tripoli. Comandante del corpo di occupazione è il capitano di vascello Cagni. Al tramonto la nostra bandiera sventola sul Castello del Vali. Governatore di Tripoli per decreto del Comandante in capo della 2° Squadra è nominato l’ammiraglio Borea-Ricci. A Tobruk ritornano a bordo metà delle forze sbarcate.
6 Ottobre – A Tripoli vengono presi venti cannoni da campagna turchi abbandonati; vengono fatti prigionieri venti soldati. S. E. l’ammiraglio Faravelli con un proclama annunzia agli arabi di aver preso possesso di Tripoli in nome del Re. Il Vittorio Emanuele parte per Augusta; in alto mare è raggiunto dalla Roma.
7 Ottobre – La Divisione Revel parte da Tripoli per Augusta. L’ammiraglio Borea alza la sua insegna sul castello del Vali. Il Vittorio e la Roma incontrano il S. Marco che scorta il Volta ed il Favignana con materiale per Tobruk.
8 Ottobre – Il nemico attacca alle trincee di Bu-Meliana i nostri marinai che rispondono appoggiati dal fuoco delle navi. Il nemico si ritira. Vittorio Emanuele e Roma arrivano ad Augusta.
10 Ottobre – Nella notte i nostri marinai sono attaccati a Bu-Meliana per due ore; dopo vivo fuoco anche da parte delle navi, il nemico si ritira, lasciando tre morti, armi e munizioni. Giungono ad Augusta i primi piroscafi del convoglio scortati da navi sottili. I due piroscafi Verona ed Europa procedono direttamente per Tripoli. Il resto del convoglio parte la sera scortato dalla Divisione Revel, dal S. Ben, da due navi sottili, da siluranti. Sono 18 piroscafi.
11 Ottobre – Verona ed Europa scortati dalla Varese giungono a Tripoli. Con le imbarcazioni di tutte le navi presenti i soldati vengono sbarcati colla massima rapidità. Prima del tramonto essi sostituiscono i marinai agli avamposti. Parte da Augusta per Tobruk l’Etna che scorta il Bermida col materiale per l’impiano della base passeggera.
12 Ottobre – A Tripoli giunge il convoglio con le truppe del Corpo di occupazione. Ad Augusta arriva la Regina Elena.
13 Ottobre – Il Corpo di occupazione della R. Marina fa ritorno a bordo delle navi. Il contrammiraglio Borea Ricci fa consegna a S. E. il Generale Caneva del Governatorato.
15 Ottobre – Pisa, Amalfi, S. Marco partono da Tobruk per Derna.
16 Ottobre – A Tripoli continua alacremente lo sbarco del materiale e del personale con i mezzi forniti dalle nostre navi da guerra. A Derna la Pisa intima la resa che non è accettata. La Pisa bombarda le trincee sulla spiaggia e le case retrostanti. Le compagnie da sbarco non possono prendere terra, causa il forte mare. Anche i cacciatopediniere battono a breve distanza la spiaggia. Partono da Augusta il Vittorio Emanuele, la Roma, la Regina Elena che scortano insieme a due squadriglie di torpediniere di alto mare il convoglio diretto in Cirenaica.
17 Ottobre – La Varese bombarda Homs che rifiuta di arrendersi. Il convoglio per la Cirenaica è in navigazione. A Derna viene accettata la resa. Con mare pessimo, dopo mirabili sforzi, le compagnie da sbarco prendono terra. Nel pomeriggio viene alzata la bandiera italiana, salutata dalle salve.
18 Ottobre – La Varese non può sbarcare truppe ad Homs causa il mare. A Derna si inizia lo sbarco delle truppe che vanno a rinforzare le linee dei marinai. Il convoglio arriva a Bengasi. Vi si trovano già Napoli ed Amalfi. Una barca con bandiera bianca porta il Capo di Stato Maggiore della 1° Squadra a terra per intimare la resa, tempo 24 ore. Nel pomeriggio si decide di sbarcare le truppe alla Giuliana, facendo prima una minaceia di sbarco ad E. della città. Al tramonto, Piemonte, Etruria, Liguria vanno in crociera di sorvegtianza.
19 Ottobre – A Derna il pessimo stato del mare impedisce ogni comunicazione con la terra. A Bengasi, all’alba, le navi si dispongono per proteggere lo sbarco alla Giuliana. Non essendo pervenuta alle 8 alcuna risposta dall’autorità militare turca, sotto il vento fresco di N. – N. E. che monta il mare, sotto la pioggia, comincia lo sbarco dei materiali ed il bombardamento della spiaggia e delle dune occupate dagli Arabi. A quest’azione prendono parte anche i cacciatorpediniere e le torpediniere. Presa terra le compagnie da sbarco, cessa il fuoco delle navi. I marinai cominciano ad avanzare, ma sono subito accolti da un violento fuoco di fucileria che parte da arabi appostati in una casa contro cui le navi iniziano un tiro rabbioso. E’ in questo momento che cade Mario Bianco alla testa della sua batteria da sbarco. Molti arabi e cavalieri escono contemporaneamente dal paese. Le truppe dell’Esercito nel frattempo giungono a terra e vanno a rincalzo delle compagnie da sbarco. Nel pomeriggio soldati e marinai iniziano l’avanzata in due colonne per occupare la caserma della Berca contro cui, dato il violento fuoco di fucileria che parte da essa, viene aperto il fuoco dalle navi maggiori. Dopo pochi colpi la bandiera turca è abbattuta. Al tramonto truppe e marinai s’impadroniscono della caserma; successivamente poi le truppe occupano tutte le i” ed i villaggi circostanti, accerchiando da ponente Bengasi. Dato che gli arabi si sono asserragliati in Bengasi, il generale Briccola domanda il bombardamento della città che viene iniziato alle 19 con un violento cannoneggiamento eseguito sotto i fasci lividi dei proiettori. Alle trincee, durante la notte, avviene lo scambio di qualche fucilata.
20 Ottobre – Da Tripoli, sotto la scorta del S. Bon, sono avviati rinforzi al generale Briccola. A Derna tutto è tranquillo.
21 Ottobre – Il B. Brin arriva ad Homs; concorre con la Varese allo sbarco dell’8° Bersaglieri (Maggiotto). Alle 8 la bandiera nazionale sventola sul castello. Segue un periodo di giorni in cui tutte le navi variamente dislocate, nei diversi porti, concorrono con instancabile lena, fornendo materiale e personale, allo sbarco delle truppe e dei materiali da guerra.
26 Ottobre – A Tripoli un furioso attacco contro le nostre linee di Levante è respinto vigorosamente. Si distingue in quest’assalto la compagnia da sbarco della Sicilia al forte Hamidié: in questo assalto cade valorosamente Pietro Verri.
Novembre
Il 5 novembre, ad Akabah, la Puglia affonda una cannoniera turca. Il 3o il Volturno bombarda i forti di Sceik-Said e di Moka; vi distrugge sambuchi ivi raccolti per trasporto di truppe. Tutto il mese le navi della 1° squadra in Cirenaica, le navi della Divisione Navi-Scuola in Tripolitania concorrono allo scarico dai pirosoafi ed alla sorveglianza e difesa delle linee estreme delle nostre posizioni. Continuano ininterrotte le crociere delle nostre navi sottili lungo l’immenso sviluppo di coste per impedire il contrabbando, e per molestare con cannoneggiamenti posizioni ed accampamenti nemici. Durante questo mese la 2° Squadra resta concentrata ad Augusta, svolgendo continue esercitazioni sia collettive (di divisione o squadra), sia con navi isolate.
Dicembre
Nella prima decade la 2° Squadra parte da Augusta per la Cirenaica, da dove torna la 1° Squadra. Restano in Tripolitania le navi della Divisione Navi-Scuola, la Liguria, la Partenope, Coatit, Iride, C. Alberto e Ciclope, che quando non sono impiegate per missioni di guerra, eseguono rilievi idografici a Tripoli.